La rotta

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la rotta

l famoso “nevone” del febbraio 1929 in una stampa di medie dimensioni con fioriture ingiallite, di cui esistono certamente altri esemplari. Probabilmente è di Cacciani, l’unico sassoferratese in grado, in quegli anni, di effettuare ingrandimenti fotografici (e che in quella circostanza ha ripreso almeno un altro scorcio del paese, pure presente nella mia collezione).
Non c’erano mezzi meccanici e la “rotta” che si faceva con la pala, negli inverni peggiori, creava come un grande labirinto ghiacciato. Al centro della foto si intravede il ramo che portava, a sinistra, verso il comune, la posta, i carabinieri o il dopolavoro. I tre uomini infagottati erano invece appena usciti da quello dell’osteria di Luciòla, lì di fronte, e si davano un contegno per la macchina fotografica.
La piazza era ancora intitolata al cardinale Oliva, e l’omonimo palazzo sul fondo, sede della pretura, non era stato ancora intonacato. Lo sarà qualche anno dopo, per supportare una di quelle massime mussoliniane tanto roboanti quanto inutili, e che tanta sfortuna hanno portato all’Italia.
(22 dicembre 2007)
Quasar

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