Pianoforte al femminile al Teatro Perotti

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Teatro PerottiSassoferrato – “Pianoforte al femminile”, domenica 27 settembre, alle ore 21, al già teatrino Perotti. Un meraviglioso concerto  firmato Giulia Marini, Roberta Salvoni, Rosita Tassi ed Andreina Zatti con la complicità di  Mauro Gubbiotti.  Perché l’eccezione della presenza di un unico “Lui” esalta il  talento rosa di quattro “Lei”.
Un evento importante organizzato dall’Associazione Sassoferratesi nel Mondo che di nuovo regala o ricorda un’idea di “luoghi per la cultura” alla nostra comunità. Non a caso è questa associazione che ha trasformato il Vicolo Santa Chiara e la scalinata di San Francesco in meravigliosi palcoscenici. Un teatrino che è uno delle più importante testimonianze della Sassoferrato medievale. Perché il teatrino è la Chiesa di Sant’Angelo di Castelvecchio (de Castro Vetere) ed è l’edificio religioso più antico di Sassoferrato. Lo storico Virginio Villani, nella rivista di studi storici Cesanensi  “Anicò” , curata e coordinata da Alvaro Rossi, spiega che “la sua fondazione si deve all’Abbazia di Nonantola presso Modena e la sua edificazione è presumibile sia avvenuta contestualmente a quella del Castello nella seconda metà del sec XII. L’aspetto odierno appare dimesso ma sulla parete, che funge attualmente da facciata, si conservano segni del suo passato. La monofora originaria, il portale con arco in pietra calcarea a sesto acuto spezzato con una lunetta in pietra trilobata risalente al XIV e un’altra porta quadrangolare con cornici in arenaria di stile classico risalente ad una ristrutturazione del 1727. Poi l’abbandono avvenuto agli inizi del ‘900 arrestato dai recenti lavori di restauro e consolidamento che hanno messo l’edifico in sicurezza. Un opera – scrive lo storico  che suggerisce – sarebbe opportuno continuare con un progetto di un restauro completo che interessi sia l’interno, che lo spazio esterno, al fine di restituire all’edificio la sua integrità e soprattutto renderlo più visibile e fruibile come testimonianza della Sassoferrato medievale. Innanzitutto bisognerebbe liberarlo dalla vegetazione e dai manufatti improprio. Poi, ripristinare il percorso di accesso sul retro verso al rocca dove esiste anche un ingresso, sistemando e ridimensionando adeguatamente l’ingombro della scarpata; infine, talgliare il terrapieno addossato sul lato sud-ovest praticando una scalinata di accesso alla rocca e collegandola a sua volta con il percorso ripristinato sul retro in modo di rendere percorribile la chiesa da tutti i lati”.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

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