Sassoferrato riscopre Bartolo “nemo bonus iurista nisi bartolista”
Sassoferrato rilancia la memoria e l’attualità di Bartolo, il grande giurista vissuto nel 14°secolo che qui ha avuto i natali, fondatore della Scuola dei Commentatori e vero padre del diritto e della giurisprudenza europei a cavallo tra Medioevo e modernità.
L’impronta di Bartolo sulla cultura è stata profonda e durevole, non solo per la quantità di campi e ambiti del sapere che sempre vengono investiti, anche indirettamente, dall’elaborazione giuridica, ma anche per la vastità e la poliedricità degli interessi e degli studi di questo grande umanista.
Il convegno che si svolge il 13 maggio a Palazzo Oliva, a partire dalle 17.30, organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni “Bartolo da Sassoferrato”, ha per tema appunto “Aspetti del magistero giuridico di Bartolo da Sassoferrato”.
I lavori si aprono con i saluti del Sindaco della città sentinate, Ugo Pesciarelli, dell’Amministratore Apostolico di Fabriano-Matelica, Mons. Giancarlo Vecerrica, e con l’introduzione di Galliano Crinella, Presidente dell’Istituto che promuove l’incontro. Proseguono, poi, con gli interventi degli studiosi Giovanni Rossi, dell’Università di Verona, e Victor Crescenzi, dell’Università di Urbino.
Sono loro, in particolare, ad aver curato e a presentare ora il volume “Bartolo da Sassoferrato nella cultura europea tra Medioevo e Rinascimento”, che raccoglie i saggi proposti da insigni storici del diritto in occasione del settimo centenario bartoliano, celebrato nei due Congressi sentinati di Studi Umanistici del 2013 e 2014.
L’opera tocca diversi temi della produzione e dell’insegnamento dell’insigne maestro (dal diritto alla giustizia penale, dai problemi del potere pubblico e della disubbidienza alla condizione femminile, dal concetto di nobiltà alla funzione della stampa), e inaugura la collana “Studi Bartoliani”, segnando l’avvio di un nuovo impegno di riscoperta e promozione di questa importantissima figura, il cui nome è dal 2015 associato all’Istituto Internazionale degli Studi Piceni, editore del volume insieme all’urbinate Quattroventi.
“Nemo bonus iurista nisi bartolista”, recita un antico brocardo, a conferma dell’importanza e dell’influenza che Bartolo, accademico a Pisa e a Perugia nella seconda metà del Trecento, ha avuto per secoli nel suo campo e non solo, tanto più se pensiamo che morì a soli 43-44 anni.
Un grandezza storica che sorprende anche tenendo conto delle sue origini, che nella semplicità della casa nativa di Rave di Venatura, ancora oggi visibile sulla parete del Monte Strega, fa onore alla campagna e al più vasto territorio del nostro Comune, nel giusto equilibrio con il centro e la città.
Ci sono tutte le premesse, quindi, perché Bartolo, con la forza del suo lascito e l’attualità di tanti aspetti del suo pensiero, torni a parlare ai sassoferratesi di oggi e di domani.
Galliano Crinella
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