Guido Vitaletti

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Conseguita la laurea in lettere, nel 1924 ottiene la libera docenza in lettere neolatine presso l’Università di Pisa. Dal 1922 al 1927 è direttore del “Giornale dantesco” insieme a Luigi Pietrobono; viene poi nominato ordinario di lettere a Lucca. Tiene inoltre in questi anni un corso di letteratura italiana, prima presso l’Università di Coimbra, poi a Lisbona. È anche addetto culturale di ambasciata a Rio de Janeiro e quindi al Centro di studi mediterranei di Nizza, ove fonda un’importante libreria italiana. Tiene poi un corso di letteratura dantesca all’Università di Copenhagen e insegna all’Istituto italiano di Londra. Vitaletti s’interessa in modo particolare della poesia marchigiana, avvertendone il lungo glorioso cammino da Benedetto Silvio da Tolentino a Baldassarre Olimpo. A Dante ha dedicato molte delle ricerche, sopratutto in occasione delle celebrazioni tenutesi a Fonte Avellana nel VI centenario dantesco. I suoi interessi abbracciarono la storia delle tradizioni popolari, il folklore, la poesia popolare marchigiana, medievale, fermando la sua attenzione su personaggi del periodo umanistico. Tra i vari saggi scritti in questo campo Baldassarre Olimpo (1915). Tra i suoi lavori: Urbino nello splendore del rinascimento (1915), Le rime di Francesco Xanto Avelli, La biblioteca comunale di Urbania e i suoi incunaboli, Intorno a Federico Ubaldini e ai suoi manoscritti (1924), Federico Ubaldini e Angelo Colocci (1924), Italia e Portogallo nella rinascenza, Un nuovo ritratto di Dante nel XV secolo (1924). Una delle opere più significative e originali del Vitaletti come folklorista e dialettologo è Le tradizioni carolinge e le leggende ascetiche, raccolte presso Fonte Avellana, opera incentrata nella documentata raccolta e commento di testi dell’epoca.
Da Dizionario Biografico dei Marchigiani – Edizione Il Lavoro editoriale Ancona – Terza Edizione in DVD – 2007

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