18 anni fa, il terremoto

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terremoto-crollo-assisiFabriano – Sono passati 18 anni eppure nessuno riesce a dimenticare la ferita del terremoto che ha devastato Marche e Umbria. Nelle chiese parrocchiali di Fabriano, sabato pomeriggio, è stata ricordata Agnese Ciccacci, unica vittima del sisma che ha devastato la città: mentre camminava vicino alla chiesa di San Biagio e Romualdo perse la vita per colpa di un cornicione crollato sul vicolo. Era il 26 settembre 1997 quando, alle 2,33 del mattino, una prima scossa di terremoto di magnitudo 5.5 – VIII grado della scala Mercalli – svegliò i fabrianesi in pieno sonno. Da quel momento, per mesi e mesi, sono stati in tanti a dormire in auto per paura o si sono trasferiti nei villaggi container allestiti dalla Protezione Civile per tutti coloro che non avevano più casa agibile. Poche ore dopo, alle 11.42, una scossa di magnitudo 6,1 Richter (X° Mercalli) ha dato il colpo di grazia ad un comprensorio già danneggiato nella notte. Iniziò una sequenza sismica che continuò ad interessare per tantissimi mesi le due regioni, con migliaia di scosse che hanno arrecato ulteriori gravi danni al patrimonio artistico e monumentale. Anche recentemente diverse scosse di assestamento sono state registrate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nelle Marche e avvertite dalle popolazioni.  Tema che nella città di Fabriano è spesso oggetto di approfondimenti interdisciplinari. Anche ieri tanti fabrianesi hanno voluto ricordare il triste evento su Facebook con lo slogan “Fabriano non dimentica”.

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