Raccolta Incisori Marchigiani

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Incisori marchigianiLa Raccolta “Incisori Marchigiani” è stata istituita nel mese di marzo del 2009 grazie alla generosità dei coniugi Mirella e Franco Pagliarini, che hanno trasferito al Comune di Sassoferrato la propria collezione di opere grafiche in segno di affetto verso il luogo di origine. Una collezione che, dunque, è passata dalla stanze di un’abitazione privata alle sale di un edificio pubblico per essere resa fruibile a tutti, trovando così la sua piena valorizzazione.
La raccolta è allestita nella elegante sede di Palazzo Oliva, edificio costruito nel XV secolo dal Cardinale Alessandro Oliva (1407- 1463), illustre personaggio sassoferratese. Essa comprende oltre quattrocento grafiche (tra cui diciassette disegni), realizzate da duecentodieci artisti marchigiani.
Prestigiosi i nomi degli autori delle opere in mostra, a partire dagli artisti dei secoli XVI, XVII, XVIII e XIX, quali Federico Barocci, Luca Ciamberlano, Domenico Peruzzini, Simone Cantarini, Giuseppe Diamantini, Carlo Maratta, Paolo Fidanza.
Nomi illustri anche quelli a cavallo fra l’800 e il ‘900 fino ai giorni nostri: Adolfo de Carolis, Anselmo Bucci, Luigi Bartolini, Bruno da Osimo, Francesco Carnevali, Leonardo Castellani, Edgardo Mannucci, Pericle Fazzini, Orfeo Tamburi, Carlo Canestrari, Walter Piacesi, Tullio Pericoli, Wladimiro Tulli, Francesco Garofoli, Arnaldo Pomodoro, Walter Valentini, Valeriano Trubbiani, Giuliano Vangi, Bruno d’Arcevia, Roberto Stelluti, solo per citarne alcuni.
Una significativa collezione che attraversa cinque secoli di storia calcografica marchigiana, interamente riprodotta in un pregevole catalogo, curato dal prof. Mauro Corradini, edito dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni di Sassoferrato. Dunque, una raccolta corposa che riflette la vena creativa, il talento, la raffinata tecnica e la straordinaria maestria di artisti appartenenti ad una regione che con l’arte e le sue varie forme di espressione ha un legame dalle origini lontane.
Di tale raccolta sono esposte novantanove opere, mentre le restanti sono conservate in un apposito archivio allestito all’interno dello stesso Palazzo Oliva.

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