Santa Lucia di Civita

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ex chiesa di Santa LuciaLa chiesetta di Santa Lucia di Civita, ormai sconsacrata da anni, deve il suo attributo di Civita al fatto di sorgere all’interno dell’area archeologica di Sentinum. Le prime notizie certe che la riguardano risalgono al 1370, infatti nello Statuto di Sassoferrato si prescrive che il vicario doveva farsi carico di recuperare i diritti del Comune “…in hospitale Civite Roselle et eclesia Sancte Lucie hospitalis eiusdem…”. Abbiamo notizia del fatto che un ospedale, di cui si fa menzione già nel 1322, fosse annesso alla chiesa ma nel 1458 probabilmente non esisteva già più perchè la documentazione quattrocentesca, a proposito della chiesa di S. Lucia, non menziona mai l’ospedale. Alla fine del XVI sec. la chiesa di S. Lucia fa ormai parte delle parrocchie di Sassoferrato ma col passare dei secoli perde questa sua funzione e diventa una casa colonica. L’edificio, ristrutturato in parte dopo il terremoto del 1997, non è stato molto utilizzato ma, nell’ambito del progetto riguardante la costituzione del Parco Archeologico di Sentinum, doveva essere destinato a centro accoglienza per i turisti. La chiesa è stata edificata utilizzando, in grandi quantità, materiali di recupero provenienti dalla vicina area di Sentinum come testimoniano, già ad una prima occhiata, i blocchi di marmo incastonati nella facciata, un tempo aventi funzioni di canalette di scolo per le acque, poi riutilizzati come semplice materiale da costruzione. Appare evidente, anche ad una superficiale osservazione, come in S. Lucia il reimpiego sia stato dettato semplicemente da motivazioni di carattere pratico: il materiale antico è costituito infatti da blocchi, per lo più in pietra, di cui vengono sfruttate le dimensioni per essere utilizzati come materiale edilizio, a differenza di Santa Croce e delle altre chiese di Sassoferrato, in cui il riuso è stato invece spesso guidato da motivazioni di carattere estetico.sentinum_2
Nel 1995 il Consiglio Comunale di Sassoferrato, visto quanto già stabilito a livello regionale, delibera che occorre procedere alla valorizzazione e tutela dell’Area Archeologica di Sentinum, e a questo proposito inserisce nel bilancio di previsione di quell’anno, alla voce “Spese per studi, progetti e collaudi” la somma di L. 5.400.000 come somma iniziale di un importo di L. 450.000.000, in parte finanziato dall’Unione Europea e dallo Stato, proprio finalizzato a questo scopo. Nel contempo il comune inizia anche una sorta di campagna di sensibilizzazione della cittadinanza al “problema” degli scavi di Sentinum e lo fa con una mostra fotografica dal titolo “Mostra di Scavi della Città di Sentinum” tenutasi presso il Palazzetto dello Sport il 22 dicembre 1995.
Nel 1998 il Consiglio Comunale delibera, sempre nell’ottica di procedere alla sistemazione dell’Area Archeologica di Sentinum, di acquisire la chiesetta di Santa Lucia, parte integrante dell’area archeologica extra-moenia, fino ad allora proprietà della diocesi di Fabriano, e di procedere al suo recupero; il terremoto del 1997 che ne aveva aumentato il degrado e questa fu l’occasione per accedere ai finanziamenti necessari a recuperare l’edificio, in virtù del suo utilizzo come luogo di accoglienza del pubblico in visita al Parco Archeologico di Sentinum.
Nei propositi dell’architetto che curò il progetto di restauro c’era non solo la volontà di ripristinare l’edificio non più agibile già da molto tempo prima del terremoto, ma anche quella di rendere l’edificio un luogo di accoglienza per i turisti e al tempo stesso uno spazio espositivo interno all’Area Archeologica, che potesse fare da ideale “pendant” al Civico Museo Archeologico.
I lavori di restauro iniziati nel 2001 terminarono del tutto, con alcune pause, tra la fine del 2008 e gli inizi del 2009; in quell’occasione l’interno della Chiesa vera e propria era stato pensato come una possibile aula in cui poter svolgere attività di didattica archeologica, secondo una pratica ormai molto diffusa nelle scuole di ogni ordine e grado, utile per avvicinare gli studenti al mondo antico e all’archeologia. I locali dell’edificio adiacente alla struttura della Chiesa avrebbero dovuto rispondere, alle esigenze di un piccolo museo, con tanto di locale biglietteria-bookshop, due sale espositive, un magazzino per il materiale archeologico e un laboratorio di restauro ma da allora la struttura è rimasta pressochè chiusa, utilizzata quasi esclusivamente come ricovero per gli attrezzi dei custodi e per servirsi del bagno.Santa Lucia 1 Santa Lucia 2
Poi nel 2014 il Gal Colli Esini comunicava la pubblicazione del Bando relativo alla Misura 4.1.3 “Strategia di sviluppo locale – Qualità della vita e diversificazione” e il Comune di Sassoferrato decise di accedere a quei finanziamenti che avevano come finalità “Interventi di ampliamento, potenziamento, valorizzazione di strutture museali-espositive esistenti” per dar vita ai lavori denominati “Museo Civico Archeologico: nuova sezione didattica nell’area archeologica di Sentinum”, per un importo complessivo di Euro 134.000,00. Nella sostanza i nuovi lavori ricalcano un po’ il progetto precedente in cui il fulcro è rappresentato dall’aula didattica, vista l’importanza anche sociale rivestita da questo tipo di attività, realizzata non più all’interno della chiesa vera e propria ma all’interno della struttura adiacente, dove trovano spazio anche un piccolo spazio espositivo, un locale biglietteria/bookshop e un ufficio.
Un’importante opera di valorizzazione dunque che speriamo si accompagnerà anche ad una maggiore fruizione dell’area da gestire nella maniera più attenta e più professionale possibile.

Pamela Damiani

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