Sette Pizzaioli in città

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20150617_201230FABRIANO – Nonostante una giuria severissima, intransigente e cattiva, da mercoledì sera, ci sono sette nuovi pizzaioli in città. Cinque uomini e due donne che hanno seguito il corso di formazione organizzato dalla Nazionale 20150617_230820Italiana Pizzaioli (NIP)  e il 17 giugno svolgevano il loro
ultimo compito per ottenere  l’attestato con cui presentarsi in tutti i ristoranti del mondo. Ore di corso teorico e pratico nelle cucine del ristorante “I Mascalzoni” del Circolo Ippico della tenuta Brosciano affiancati dallo chef Simone Verolini di Sarnano.  L’esame finale, presentarsi con una pizza condita a piacimento ed essere giudicati sulla presentazione, il gusto e la cottura. Dieci punti ogni step fino a raggiungere il mitico 30 e lode. Che ovviamente nessuno ha ottenuto. Ad aspettarli al varco c’era una giuria IMG-20150618-WA0001particolarmente severa se non cattiva. Ossia l’esigente  Cristina Bianchetti, food-designer del sito anchelocchiovuolelasuaparte, la fabrianese Maria Orazi, ex studente del corso dell’edizione 2014, preparatissima sulle farine, tempi di maturazione e cottura, il severissimo e buongustaio giornalista Marco Antonini di Radio Gold, Corriere Adriatico e dell’Azione, ed io Véronique Angeletti (Sassoferrato tv, Corriere Adriatico e Azione)  che nel presentarsi come una per  “ il-cibo-vero- innovativo –se- rimane- entro- i –confini- della- tradizioni”  nasconde un bell’appetito e tanta golosità!
Scherzi a parte. Non è stato facile giudicare questi pizzaioli. Tutte le pizze avevano quella novità su cui riflettere. Chi nella presentazione (il calzone aperto di verdura di Luca Cerioni); chi, nel presentare una pizza al cioccolato con una complicata chantilly reinventata dallo chef Luca Montersino (proposta di Simonetta Giontoni); chi, nel puntare sul pistacchio (Cristina Giontoni); chi, sul gorgonzola e porcini (Franco Gubbianelli); chi, su raggi di asparagi selvatici e peperoni (Matteo Marani).
Poi c’è chi ha avuto quasi il consenso unanime. Come Vincenzo Rao con una pizza tricolore con un ‘nduja ed olive, che aveva il sole e la terra di calabria perfino nel suo olio e nel basilico. Tuttavia chi si è conquistato l’intera giuria è stato Piergiorgio Fabbretti con una pizza originale seppur nostrana condita con una base di mozzarella, spicchi di ottimo pecorino, alternati con spicchi di pera, noce e un filo di miele millefiori. Ed è qui che la cronaca finisce, lasciando ovviamente voi lettori a bocca asciutta!

Per saperne di più…

e sopratutto per chi vuole diventare giornalista enogastronomico consigliamo ….

http://www.dissapore.com/mangiare-fuori/e-cosi-vuoi-fare-il-critico-gastronomico/

infine per lasciarvi l’acqua in bocca…

Pizza Regina di Vincenzo Rao

Pizza Regina di Vincenzo Rao

"Giardino di Fragola" di Simonetta Giontoni

“Giardino di Fragola” di Simonetta Giontoni

Pizza Gorgonzola al Pistacchio di Cristina Giontoni

Pizza Gorgonzola al Pistacchio di Cristina Giontoni

"Frutta del sotto-bosco" di Franco Gubbianelli

“Frutta del sotto-bosco” di Franco Gubbianelli

"Raggio di sole " di Matteo Marani

“Raggio di sole ” di Matteo Marani

La pizza semi chiusa di Luca Cerioni

La pizza semi chiusa di Luca Cerioni

"Pecorino, noce e miele" di Piergiorgio Fabbretti

“Pecorino, noce e miele” di Piergiorgio Fabbretti

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