Tra storie di grano e racconti di vita, chiude il Mulino del Capo del Piano

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Mulino del capo del piano - Francesco Andreoli e LIdia Pellicciari Foto di Franco BresciniSassoferrato – Anche se annunciata da oltre un anno, la chiusura definitiva del Mulino di Capo del Piano fa notizia. Forse perché nella sua macina, in quasi quaranta anni, oltre a tonnellate di storie di grano, ci sono tanti racconti di vita. «Era il rudere di uno storico mulino installato nel 1912 – ricordano Francesco Andreoli e sua moglie Lidia Pellicciari – che abbiamo comprato nel ’79».
Per la coppia, l’opportunità di ritornare a Sassoferrato e di lasciare Todi dove Francesco aveva trovato lavoro come capomugnaio, forte di una lunga esperienza al mulino di Senigallia. Anno dopo anno, la coppia lo migliora ma incuranti dei trend del mondo agricolo non ne modificano la capacità produttiva. È cosi che dopo il boom del grano dalla resa industriale, il Mulino di Capo del Piano è tra i rari impianti di macinazione pronti a soddisfare clienti con coltivazioni ridotte, ad uso domestico, specializzati su grani antichi o ancora che vogliono avere un controllo totale della filiera.
«Questo controllo del grano dalla coltivazione fino alla macinazione – spiega Lidia – è stato sempre più un elemento comune tra i nostri clienti che venivano da Cagli, Fermignano, Cantiano, Urbino ma anche da Roma, Gualdo Tadino e Jesi per macinare da noi o fidandosi dei nostri fornitori da cui rifornirsi di farine». 
Emblematici il primo e gli ultimi clienti del Mulino di Capo del Piano. «Il primo – spiegano – era un contadino con il biroccio e le bestie. E dopo aver macinato abbiamo dovuto ripulire il piazzale. Gli ultimi – concludono – Egeo e Marisa Argentati di Catobagli con una piccola partita di grano. Operazione che come al solito abbiamo chiuso mangiando insieme un pezzo di formaggio di loro produzione». Ultima immagine di un mondo dove il pagamento era in natura cancellato dall’istituzione dello scontrino fiscale.
Chiudono con il sorriso ma anche fiduciosi che qualcuno abbia voglia di proseguire. «Esiste un sano mercato, una nuova sensibilità, nuovi bisogni. Se qualcuno vuole diventare mugnaio, siamo pronti a metterci a tavolino».
Véronique Angeletti

Mulino del capo del piano - Francesco Andreoli e LIdia Pellicciari Foto di Franco Brescini
Mulino del capo del piano - Francesco Andreoli e LIdia Pellicciari Foto di Franco Brescini
Mulino del capo del piano - Francesco Andreoli e LIdia Pellicciari Foto di Franco Brescini
Mulino del capo del piano - Francesco Andreoli e LIdia Pellicciari Foto di Franco Brescini
Mulino del capo del piano - Francesco Andreoli e LIdia Pellicciari Foto di Franco Brescini

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