Attenzione partono i controlli sulle caldaie con multe amministrative salatissime

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caldaiaTempi di controllo per chi ha caldaie, stufe a legna, stufe a pellet e pompe di calore con sanzioni amministrative che variano dai 500 ai 3000 euro. E fare i furbi è del tutto inutile. Dall’inizio di aprile, per i comuni sotto i 40mila abitanti della provincia di Ancona – escluso Jesi e Senigallia -, la Regione Marche ha dato il via alla campagna ispezione impianti termici.

L’incarico è stato affidato alla società M&P Mobilità e Parcheggi di Ancona. Il controllo avverrà previo avviso quindici giorni prima, via posta, al responsabile degli impianti. Nel caso di abitazioni private, chi occupa la casa o l’appartamento. Oltre alla data dell’appuntamento verrà annunciato il nome dell’ispettore e la fascia oraria della visita.

L’ispettore, che dovrà presentare un tesserino con tanto di fotografia, effettuerà un doppio controllo.

Dal punto di vista tecnico: accertare l’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi energetici, verificare la riduzione dei livelli di emissione di biossido di carbonio e constatare il mantenimento delle condizioni di sicurezza degli impianti. Attenzione, l’ispettore della M&P non è autorizzato ad incassare denaro e non deve percepire alcun compenso.

Dal punto di vista amministrativo: dovrà verificare che sia il libretto e dunque la manutenzione annuale; la dichiarazione di conformità dell’impianto che, purtroppo, tanti hanno perso negli anni; la presenza del bollino verde. Una certificazione rilasciata dal manutentore dopo il controllo di efficienza energetica che varia a seconda del tipo di generatore e della potenza.

 A titolo di esempio, per una caldaia a gas ogni 4 anni è di 14 euro mentre per la stufa a pellet ha una cadenza di 2 anni e costa sempre 14 euro. Se l’impianto non ha il bollino verde allora l’ispezione della M&P diventa a pagamento che sarà direttamente fatturata dalla società. Se ci sono problemi di emissioni, il proprietario dell’impianto sarà invitato ad adeguarlo pena pesanti sanzioni amministrative.

Paragrafo riservati ai furbi. Il “non mi faccio trovare” non funziona. Se l’ispezione non può essere effettuata nella data concordata per cause imputabili al responsabile dell’impianto, gli sarà addebitato l’importo di 30 euro a titolo di rimborso spese e concordata un’altra data. Se va a vuoto anche la seconda, va informato il Comune “a tutela della pubblica incolumità” e nel caso in cui si tratti di un impianto alimentato a gas di rete, anche l’impresa di distribuzione e dunque si potrebbe prospettare il distacco dell’utenza.

Se manca il libretto di impianto, se viene accertata la mancata effettuazione dell’ultimo controllo o dell’ultima manutenzione, se nei tempi richiesti non è stato sostituito il generatore di calore con rendimento di combustione non conforme o non è stato adeguato l’impianto termico in seguito a visita ispettiva con esito negativo, la sanzione amministrativa varia da 500 euro a 3mila euro ed è a carico del responsabile dell’impianto (occupante, proprietario, amministratore o terzo responsabile).

Infine, per i furbi che affermano che tanto l’impianto non funziona, dovranno essere tolte parti fondamentali ossia dimostrare che non è più collegato alla casa.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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