Per salvare i PPI, le aree interne vanno riconosciute nelle loro specificità

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Cagli – Novità per i Punti di Pronto Intervento (PPI) e per la rete dell’emergenza urgenza. Ma solo per i comuni che hanno aderito, come Cagli e Sassocorvaro, alla Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI). Quello cagliese perché fa parte già di una delle due aree pilota approvate dal governo – l’altra è lombarda e sta in Valtellina ndr – ed il secondo perché è tra i venti comuni del Montefeltro che compongono la IV area interna riconosciuta dalle Marche e inizia un iter presso il Ministero.
Al “Forum delle aree interne” a fine maggio ad Aliano in Basilicata , Sabrina Lucatelli, coordinatore del comitato tecnico, ha riconosciuto che critici sono i servizi socio-sanitari e che il Ministero della Sanità deve tener conto della specificità di questi territori. E dunque i PPI, la carenza dei pediatri e la rete del 118 devono essere calibrati sulle difficoltà dei comprensori. “Non si tratta di deroghe sarebbe l’ennesima auto-ghettizzazione – afferma Fabrizio Barca, l’economista ideatore della Snai – ma impegni regolamentari e, ove necessario, legislativi, che diano priorità o una base normativa per tenere conto della situazione territoriale quando esiste una strategia condivisa nazionalmente. Non una nuova legge, ma ritocchi a norme esistenti. Perché non serve a nulla realizzare bei progetti locali, se la politica ordinaria di tutti i giorni resta penalizzante.”
Un forum dove il sindaco di Frontone Francesco Passetti portava l’esperienza dell’operatività, le aspettative e le criticità nel campo dei beni culturali, del turismo, della sanità, dei trasporti e della scuola dell’area interna Appennino Basso Pesarese Anconetano che unisce i sei dell’UM Catria Nerone più Piobbico, Arcevia e Sassoferrato.
Al forum è stato anche anticipato un progetto di riorganizzazione funzionale della proprietà che dà spazio ad una nuova imprenditoria sulla montagna. “Un provvedimento – spiega l’on. Enrico Borghi – basato sul codice civile per  affrontare il problema della proprietà assenteista, frutto di mancati trasferimenti ereditari o dell’emigrazione, e permettere l’accesso a “gestori non proprietari” con forme associative come le associazioni fondiarie o condomini forestali.” Come ricco di conseguenze è lo stimolo del Forum ai comuni che vedono nel turismo un volano economico di privilegiare nella loro area interna proprio l’associazione della funzione ai servizi turistici come stanno associando le funzioni del catasto o dell’informatizzazione.
Véronique Angeletti@civetta.tv
Nella foto da sinistra a destra : On. Enrico Borghi, consigliere del governo per il coordinamento della SNAI ed il Presidente dell’UM Catria Nerone Francesco Passetti

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