I premiati della Rassegna Salvi 2016

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img-20161022-wa0001Sassoferrato – Sfida vinta per la 66esima rassegna internazionale d’arte/premio GB Salvi e per i curatori Nunzio Giustozzi e Daniela Simona alla loro seconda edizione. Con il tema “Materia e Segno – la profondità della leggerezza” sfidavano i visitatori ad interagire, a cercare nei limiti della materia, i segni, la storia, il “Genius Loci” degli artisti ed è stato recepito dalla prestigiosa giuria che, ieri, nella sala del Mam’s ha svelato i premiati 2016. Tre premi acquisto ex aequo – il fermano Francesco Mori, la giapponese Hisako Mori e il romano Giulio Catelli – e menzioni d’onore per il fanese Michele Omiccioli e l’anconetano fotografo Alessandro Gagliardini, scelti tra i trenta artisti in concorso che, dalle dinamicità in mostra, confermano la forza vitale della rassegna sentinate, seconda in longevità solo alla biennale di Venezia..

La giuria era presieduta da Cecilia Casadei, vice presidente emerito Accademia Belle Arti di Urbino, giornalista e critico d’arte; Galliano Crinella (docente Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”); Giampiero Donnini (storico dell’arte); Federica Facchini (docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia Belle Arti di Macerata); Ivana Jachetti (responsabile attività e promozione turistico-culturale della regione Marche); Sandro Pascucci (filosofo) e dal sindaco Ugo Pesciarelli.

Le motivazioni sono: “Le opere di Francesco Mori, nella delicatezza del supporto e della inusuale tecnica a carboncino, colpiscono per forza espressiva e nitido realismo. Il suo lavoro caratterizzato da notevole abilità segnica, è in grado di far emergere aspetti interiori e psicologici dei soggetti, ci restituisce freschezza e contemporaneità di un linguaggio antico”; I lavori di Hisako Mori “evidenziano leggerezza visiva e filosofica. Le sue foglie, metafora dell’esistenza e dello scorrere del tempo, cristallizzate in griglie come sfaccettature della vita”; “L’impronta ancora tradizionalista di Giulio Catelli nei suoi paesaggi denota le sue radici e la sua formazione culturale e visiva ma anche la sua sintesi di figurazione e narrazione enfatizzata da suggestioni cromatiche”.

img-20161022-wa0002Le menzioni d’onore a Michele Omiccioli per “la sua capacità di utilizzare il segno articolato in differenti modalità che riflette una suggestiva dimensione interiore” e ad Alessandro Gagliardini per “le sue fotografie che conducono a luoghi della mente e percezioni inespresse”.

Dedicata al compianto Padre Stefano Trojani, in simbiosi con il tessuto urbano tra borgo e castello, la Salvi si articola in cinque momenti espositivi, dislocati in quattro sedi, dove sono esposte 223 opere firmate da 46 artisti. Le opere sono esposte fino al 13 novembre nei giorni di giovedì e venerdì dalle ore 17,00 alle 19,00, il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 16,00 alle 19,00.

La premiazione è stata anche l’occasione di presentare il catalogo della 66esima rassegna. Pubblicato dal Comune di Sassoferrato in coedizione con QuattroVenti Urbino, il progetto grafico è stato affidato a Monica Simoni, visual designer e la stampa a bBold Monsano.

Comunque va sottolineato che se la Rassegna sentinate è un evento di grande respiro nel panorama dell’arte contemporanea per il Bel Paese è merito di Padre Stefano Trojani, “anima carismatica” ha sottolineato il sindaco Pesciarelli  – “autentica icona della cultura sassoferratese che con la sua illuminata opera ha lasciato in eredità alla nostra Città un patrimonio culturale di grande valore a beneficio soprattutto delle giovani generazioni“. Un’eredità portata avanti dai curatori nominati dall’amministrazione ma che non potrebbero portare a termine il loro compito se non ci fosse al loro fianco una squadra di professionisti ed appassionati sul posto.

img_4941 Una squadra dove leader incontestato e memoria storica della rassegna è Antonio Maria Luzi. Ufficialmente cura la comunicazione dell’evento, nella realtà è il suo volto umano che fa sì che per gli artisti, famosi e sconosciuti, esporre alla rassegna rimanga un’esperienza piacevole al punto da essere indelebile. Poi va segnalato l’importante lavoro della segreteria organizzativa – Pietro Baldoni e Maria Francesca Mancinelli – e degli uomini dell’ufficio tecnico che materialmente allestiscono. Squadra composta da Ugo Belardinelli, Giuseppe Cianca, Umberto Fiori ed Antonio Ricci. Una menzione particolare però va a Cleto Rossi. La sua professionalità, intrisa di pazienza e di senso “estetico”, dà ogni anno un discreto contributo a fare di ogni allestimento un successo.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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