Il Polo Nazionale della Didattica della Storia è in Arcevia da XXII anni…

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scanner epson 012ARCEVIA  –  Aiutare gli alunni ad uscire dall’eterno presente, a muoversi  sulla linea del tempo collegando politica, economia, società ed arte, a districarsi tra il vero e il falso e ad acquisire uno sguardo critico: è questo e anche molto altro la Scuola estiva di Storia di Arcevia, ritenuta dal 1989 un polo nazionale specializzato nella formazione degli insegnanti di storia e che, in questo ultimo biennio, si è rivolto anche a quelli d’italiano.

Una scuola specializzata che ogni anno attira insegnanti da tutta Italia. Per l’edizione 2016, che si svolgeva dal 23 al 26 da lato regia
agosto, sono venuti docenti dal Veneto, dalla Lombardia, dal Lazio, dalle Puglie,dalle Marche e dall’Umbria. In tutto un centinaio che si sono messi dall’altra parte della cattedra per imparare l’uso delle varie scritture nell’insegnamento della storia con un focus sui testi di finzione. Testi che spaziano dai romanzi ai film, dai fumetti storici alle canzoni della tradizione, o di cantautori come De Gregori.

<<Sono corsi che ci aiutano a perfezionare la didattica – spiega Valeria Carnevali, maestra a Fabriano – e che ci fanno crescere confrontandoci con progetti e laboratori  FOTO CORSO SEA DA FUORIgiudicati da Clio’ 92 esperienze positive da condividere.>>

Perché se gode del supporto organizzativo dell’istituto comprensivo di Arcevia e del comune, la scuola è affidata alla responsabilità scientifica dell’associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia chiamata Clio’92.

Associazione – spiega il suo presidente Ivo Mattozzi, professore universitario diMattozzi didattica della storia – nata per diffondere informazioni sugli strumenti della ricerca e dell’analisi, oltre che sulle esperienze pratiche, ma che cerca anche d’ individuare altri modi di pensare e di insegnare la storia. Perché se è vero che i ragazzi sono sommersi di nuovi mezzi che parlano del passato e diffondono una enorme massa d’informazioni, è indispensabile che abbiano una mente lucida, già ben preparata ad usare questi materiali e non a subirli. Il nostro scopo – conclude –  è aiutare  i docenti a formare alunni con menti “capaci” di collegare i fatti del passato al presente per tutta la vita. Inoltre, proviamo a stimolare l’uso del patrimonio storico monumentale.”

 Il che spiega la visita dei corsisti al Parco Archeominerario della miniera di zolfo di Cabernardi al termine del corso, tenuto dalle maestre Ombretta Bucci e Maria Cristina Petronilli, sulla ricerca storica e culturale svolta dai loro alunni della IV A del plesso di Arcevia. Ricerca che è sfociata nella realizzazione di un libro illustrato ed addirittura di un Telegiornale.

Véronique Angeletti@civetta.tv

Foto reporter “Scuola Estiva d’Arcevia” Elisa Santinelli

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