Troppi furti. Vogliamo telecamere pubbliche, banda larga e una vera copertura di rete mobile

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20160808_150125Sassoferrato – Ennesimo furto nel sentinate. Lunedì sera, i delinquenti hanno di nuovo colpito a Catobagli. Sono entrati in una casa non isolata e anche ben recintata.  Domenica notte, in una villa in località Felcine dove i ladri hanno piegato le lance di un’inferriata molto spessa, hanno sfondato una porta-finestra e, con una mola, hanno squarciata la cassaforte. Bottino: oro e preziosi per un valore stimato in 30 mila euro. A nulla è valso lasciare televisione e lampade accese per simulare una presenza in casa tanto per scongiurare quel presentimento nato con il furto compiuto nella casa dei vicini martedì 2 agosto. Lì i ladri sono partiti con un bottino magro – solo una catenina d’oro ed un bracciale di fattura antica – messi in fuga dal grido di allarme di Jacopo Ruzziconi dell’agriturismo La Vecchia Stalla preoccupato dall’andirivieni di una moto.

Cercasi motociclisti –  Una moto che potrebbe corrispondere a quella usata da due giovani lunedì 1 agosto  alla Castagna in una casa che si affaccia sulla SP 40 Cabernardi Montelago. Sono stati sorpresi mentre stavano sfondando una finestra dal proprietario che si era dimenticato il portafoglio. Niente esclude che sono stati loro a fare un colpaccio – a vuoto – poche ore prima in una casa di Radicosa. Hanno aperto un buco sulla rete e verificato ogni finestra fino a trovare l’unica che non aveva serramenti blindati.

Troppi furti – Sommando i furti, si elabora una mappa preoccupante dove veramente pochi sono i paesi indenni. Da metà maggio, sono stati denunciati almeno una cinquantina di furti ed altrettanti tentativi. Da San Mariano a Capoggi; da Rote a Piano di Frassineta; da Isola Centipera a San Giovanni e Catobagli che per modus operandi assomigliano molto a quelli che stanno scuotendo Pergola, Frontone e SS Abbondio. Il che prova che non si tratta di una anomala ondata di furti ma che forse esiste un collegamento tra le varie bande che stanno colpendo l’entroterra montano.

IMG-20160602-WA0016Uno schema preciso non esiste. Nemmeno un orario di riferimento. Entrano forzando finestre, porte ed inferriate; tolgono quadri e mobili per vedere se celano cassaforte e nicchie; controllano camini, stufe; svuotano credenze e cassetti. Un fatto però accomuna i furti: spesso i ladri sfoderano i cuscini dalle federe utilizzate per stipare il bottino. Perché è più facile liberarsene nel caso di inseguimento e pure ritrovare gli oggetti rubati.

Unico modo di difendersi – Per il Comando dell’Arma dei Carabinieri di Fabriano  importante è monitorare il proprio quartiere, la propria frazione segnalando subito ogni movimento anomalo. Insomma ognuno deve farsi i fatti degli altri al fine di aiutare le forze dell’ordine ad individuare i malintenzionati. Da alcuni giorni sono state potenziate le unità in servizio sul comprensorio.  Un unico numero: il 112.

In altri comuni però ci si organizza. Nella vicina U.M. del Catria Nerone – Apecchio, Acqualagna, Cagli, Frontone, Cantiano e SSAbbondio –  si sta studiando l’istallazione di telecamere di video sorveglianze nelle strade con lettura automatica delle targhe,. Sistema che consente in tempo reale de seguire le segnalazioni dei cittadini e di identificare le targhe delle black list. A Pergola il sistema è già definito e il comune sta per indire la gara d’appalto. Quel software è interamente gestito dall’Arma dei Carabinieri.

Furti 1Un’idea, quella di un sistema integrato di sicurezza con le forze dell’ordine che piace. Alcune frazioni sono perfino disposte a stimolare l’amministrazione Pesciarelli non solo ad elaborare un progetto specifico in collaborazione con i Carabinieri ma a cofinanziare  le telecamere da mettere a protezione delle loro località.

L’ondata di furti inoltre sta anche mettendo in evidenza quanto l’assenza di una copertura di telefonia mobile vanifica tutti i sistemi high tech installati per avvertire in tempo reale che malintenzionati sono entrati in casa. Senza segnale, lo smartphone rimane muto. Pertanto i residenti chiedono non solo telecamere pubbliche ma una banda larga che non vada a singhiozzo e una copertura di rete mobile che smetta d’ignorare intere frazioni come in questo caso Cabernardi o Catobagli.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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