Una “Storia” vera “di Valori” : la Bcc di Pergola festeggia i suoi primi 50 anni

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Festa Bcc di Pergola 50 anniPergola – Sa che è diversa e lo ostenta la Bcc di Pergola che al teatro gremito Angel del Foco ha festeggiato domenica i suoi primi cinquanta anni. Un po’ perché il coraggio fa parte del suo Dna, lei che fu fondata da 198 soci per reagire alla chiusura della miniera di zolfo di Cabernardi; e molto perché nell’odierna solitudine tecnologica bancaria continua ad avere a cuore i suoi 3300 soci.

Certo pesano – e molto – cinquanta anni di politiche che declinano azioni con i bisogni delle comunità con l’invidiabile ed insuperabile risultato di essere gran parte dell’ordito su cui si tesse l’economia dell’entroterra montano. Quello che corre da Fabriano fino ad Apecchio e ben oltre e sul quale ha insediato le sue otto filiali.

Insieme di ragioni per cui il presidente Dario Bruschi e il direttore Festa Bcc di Pergola 50 annigenerale Mario Montesi in questa festa non hanno affidato il racconto della loro banca ad un profilo freddo di cifre e dati. Slides che palesano un patrimonio che sfiora 50 milioni di euro, una raccolta che supera i 345 ed impieghi per 273. Ma si è scelto di raccontare la Bcc attraverso le  esperienze uniche di imprenditori unici. Come quella di Piergiorgio Carriagi, leader del filato cashmere, di Leonardo Filippetti dell’Eden Viaggi, di Giuseppe Collesi delle birre omonime, di Lea Luzi e del suo farro o del sistema turistico del Catria capitanato da Ravaioli con tutto il suo team.

Festa Bcc di Pergola 50 anniUna storia che parla di una banca impegnata sul piano culturale e sociale. Non solo con contributi e sponsorizzazioni ma proprio come sensore delle potenzialità, delle attese e delle pretese di un comprensorio. Una banca ad esempio che, per prima, intuì quanto la grandeur dei “Bronzi Dorati di Pergola” avrebbe influenzato la città e i suoi cittadini, e finanziò gli atti del primo convegno sul gruppo equestre. Od ancora con il suo sistematico sostegno agli ospedali di Pergola e di Cagli nell’acquistare nuovi macchinari. Il suo sistematico affiancare Avis, Cri, oratori, amministrazioni comunali, oratori, vigili del fuoco e vigili urbani.

Festa Bcc di Pergola 50 anniStorie di aziende, di iniziative, di finanziamenti, di contributi, di sostegno, che evidenziano come la Bcc lavora tale quale ad un ecosistema e ha per mission di essere “a servizio del comprensorio”. Il suo statuto stesso nell’articolo 2 definisce il suo scopo “come quello di perseguire il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche dei soci promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita resoponsabile e sostenibile del territorio nel quale opera“. Una storia di bene comune avallata dagli accademici Luigino Bruni dell’Università di Roma che ha illustrato domenica l’analogia tra le banche cooperative e la forza del mondo vegetale e Sergio Belardinelli dell’Università di Bologna che ha dissertato sul come le radici culturali e dunque un territorio danno un’identità ad un’impresa, ad una Banca e la potenziano nell’affrontare il mercato globale.

Insomma una festa diversa che non ha celebrato la banca, ma chi ne fa parte e comprovato – anche se non c’era bisogno – il perché il libro firmato da Federico Temperini sui 50 anni della Bcc ha per titolo una “Storia di Valori”. Un insieme di racconti che danno un’idea della diversità della Bcc e spiega il perchè quest’Istituto non “pensa globale ed agisce locale” ma affronterà la nuova e verticistica riforma del credito italiano con un “pensare locale ed agire globale” anticipando di nuovo i tempi. Come quando negli anni 70 affidò la guida ad Anna Maria Bartolini, una donna manager che ne rimase il direttore per 37 anni. E diciamolo, Pergola non è tuttora Milano!

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

Fotoreporter: Moreno Garofoli

 

Per gentile concessione della Bcc, Civetta.tv allega il trailer che la Bcc ha realizzato su sé stessa. Poche cifre ma un mondo di emozioni che indica di nuovo quanto la banca di credito cooperativo incatenata dalla rigidità delle regole europee abbia sempre il territorio a cuore.

 

 

 

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