Il sogno americano canibalizza Indesit e mette in ginocchio il territorio e le famiglie. M5S chiede: Ma Spacca dove sei ?

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indesit-m5sCOMUNICATO STAMPA M5S

Vi ricordate il sindaco Sagramola e i delegati di Fim e Uilm quando hanno tolto lo striscione ‘1.425 volte no, la storia siamo noi’ apposto, all’inizio della vertenza Indesit, sul terrazzo del palazzo comunale? Sagramola: ‘Era necessario un segnale per dire che questa vertenza si è conclusa’. Alle 9 di lunedì 23 dicembre lo striscione di protesta contro gli esuberi previsti dal piano di riorganizzazione Indesit, stilato a giugno e poi successivamente modificato, è stato tolto dal balcone di Palazzo Chiavelli. A farlo il sindaco Sagramola e i delegati di Fim e Uilm, che lo avevano posizionato poco dopo l’inizio del braccio di ferro tra sindacati e azienda, a giugno. Sagramola: “Abbiamo messo lo striscione, con i delegati, quando la crisi era più dura e quando le prospettive non c’erano, quando sembrava che non si potesse trovare una soluzione. Con un lavoro comune delle istituzioni, del sindacato e di tutti gli operai che hanno dato una dimostrazione di grande senso di responsabilità e di attaccamento al posto di lavoro, abbiamo superato la difficoltà e secondo me era necessario un segnale per dire che questa vertenza si è conclusa. Il referendum ha sancito la bontà dell’accordo e quindi credo che sia importante questo segnale, andava dato”. Andrea Cocco (Fim-Cisl Marche): “Questo striscione è stato messo all’inizio della vertenza ed è stato lo slogan dei lavoratori. Abbiamo raggiunto un accordo che ha sostanzialmente cambiato il piano di riorganizzazione proposto dall’azienda, non ci sono esuberi ma progetti industriali che danno prospettive. Questo è il lavoro del sindacato”. E vi ricordate Spacca nel luglio 2014?: «Whirlpool – sottolinea il governatore – ha riconosciuto fin da subito il ruolo del governo regionale», tanto che il presidente di Whirlpool Corporation per Nord America ed Europa Marc Bitzer ha incontrato per primo proprio Spacca, nell’aprile scorso. «In quell’occasione – ricorda Spacca – ci siamo detti che se l’intesa con Indesit Company fosse andata in porto, ci saremmo rivisti per una valutazione del piano industriale». «Ora che l’accordo fra i due gruppi privati è diventata un fatto formale, l’interlocutore della Regione è Whirlpool». La giunta, ricorda Spacca, «non ha competenza sulle politiche di una grande azienda come Indesit, ma è concentrata sulla tutela di un numero altissimo di imprese micro e piccole dell’indotto, e dunque interessata alle ricadute occupazionali e di reddito sul territorio». L’accordo che Indesit, i sindacati e la Regione Marche avevano sottoscritto a dicembre prevede 83 milioni di euro di investimenti negli stabilimenti italiani, nessun licenziamento fino al 2018 e il ricorso ad un ventaglio di ammortizzatori sociali: «quell’accordo va rispettato anche dalla nuova proprietà – conclude Spacca -, e va integrato con una strategia industriale di medio-lungo periodo». E vi ricordate sempre nel Luglio 2014 il premier Renzi che commentava l’acquisizione dell’Indesit da parte di Whirlpool?: “la considero un’operazione fantastica. Ho parlato personalmente io con gli americani a Palazzo Chigi. Perché non si attraggono gli investimenti e poi si grida “al lupo”, riscoprendo un’autarchica visione del mondo che pensavamo superata. Noi, se ci riusciamo, vogliamo portare aziende da tutto il mondo, il punto non è il passaporto, ma il piano industriale. Se hanno soldi e idee per creare posti di lavoro, gli imprenditori stranieri in Italia sono i benvenuti” La nostra portavoce alla Camera dei Deputati Patrizia Terzoni, che su questa dichiarazione aveva chiesto al premier di rendere noti i contenuti dettagliati del piano industriale, per verificare, come dichiarato da Matteo Renzi, il senso di questa “operazione fantastica” ora una risposta ce l’ha ed è una risposta inquietante. Whirlpool ha presentato al Mise, come riporta ANSA, il suo piano di integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca. La multinazionale americana, ‘nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca, annunciando la chiusura dello stabilimento di Caserta in cui lavorano più di 800 persone, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche’. Fra l’altro non finisce qui perché Whirlpool sembra che si riservi di presentare entro fine giugno un ulteriore piano di integrazione relativo alle altre funzioni impiegatizie, che attualmente occupano 1.400 persone, dove, a quanto ci riportano, l’aria di dismissione già si respira pesantemente. Se poi pensiamo anche a quello che rimane dell’indotto Indesit la tragedia che si sta consumando assume contorni catastrofici per il nostro territorio ed il nome e cognome di coloro che hanno permesso tutto questo, rassicurando la nostra comunità sul lieto fine ed accusando noi del Movimento 5 Stelle di disfattismo e “procurato allarme”, sono noti. Cosa dire, c’è ben poco da dire, però potremo mandare un invito a chi tanto ci rassicurava: SAGRAMOLA, SPACCA E RENZI DIMETTETEVI E PORTATEVI VIA I SINDACATI!!! PS IL 31 MAGGIO PROSSIMO CI SARANNO LE ELEZIONI REGIONALI NELLE MARCHE, INTENDETE ANCORA VOTARLI?

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