L’ultimo addio per Antonio

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funerale-antonio-prosciuttiIeri, era il giorno dell’ultimo saluto a Antonio Presciutti, l’imprenditore edile sentinate di 71 anni che il 14 febbraio, addormentandosi su una sedia, si è dato fuoco con una sigaretta. Un serio incidente domestico, reso fatale dalla malattia neurodegenerativa che lo aveva colpito da più di un anno e che non gli ha lasciato scampo. Nemmeno i medici dell’ospedale M.Bufalini di Cesena, specializzato per i grandi ustionati, sono riusciti a salvarlo. Gremita la chiesa parrocchiale di San Facondino. Parenti, tantissimi amici e colleghi che hanno voluto essere affianco alla moglie Lina, ai figli Andrea e Sabrina.  Commovente la folta presenza dei compagni di scuola del nipote Rodolfo (18 anni) e di parte della squadra di calcio del Sassoferrato-Genga. I stessi giocatori che, quel sabato, hanno visto interrompere la partita contro il Gabicce-Gradara per consentire all’eliambulanza di atterrare sul campo sportivo sentinate. Fu così, quasi per caso, a fine partita, che il giovane Rodolfo seppe che la macchina dei soccorsi  era per il nonno Antonio. Un nonno che raggiunse con i colori della squadra e dunque senza nemmeno cambiarsi all’ospedale Engles Profili di Fabriano . “Quando la morte è così violenta e così istantanea– ha affermato il parroco Don Giovanni Mosciatti – aiuta sapere che la vera pace viene da Cristo, che è lui che da la vita e che affianca a lui, vive Antonio”. Nativo di Mergo, aveva studiato al Cuppari di Jesi, ed appena diplomato trovato lavoro presso una ditta di Recanati poi presso la ECIC di Fabriano. Fondò la propria ditta a Sassoferrato nel 1970.

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