No al mini eolico di Montelago – Diffida al sindaco Ugo Pesciarelli

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1093946_224089877746534_1895761669_oSassoferrato –  Tempi duri per il sindaco Ugo Pesciarelli. Non ha nemmeno tempo di assaporare il grande successo della festa della patata di Montelago, che si ritrova con un “eolico” bollente tra le mani e con tanto di diffida firmata dalle più importanti ed attive associazioni ambientaliste della regione. Ossia Paesaggio Marche, ltalia Nostra Marche, Pro Natura Marche, Terra Mater, Onda verde onlus, WWF Marche, Lupus in Fabula. Una diffida che avverte Sindaco ed il responsabile dell’ufficio tecnico di ben valutare il “si”  del comune al mini-eolico che la Società agricola Santoreggia vuole installare a Pian Cerreto sul Foria. Monte dirimpettaio al paese di Montelago. Una diffida sul filo del tempo che capita tre giorni prima della scadenza naturale dell’iter della procedura per l’autorizzazione.

Monte stregaAd aver messo in allarme le associazioni sono stati proprio quelli di Montelago che si sono preoccupati quando uno dei titolari della società si è presentato in paese affermando “che stava andando sull’alto piano  proprio per misurare il cemento necessario al piedistallo della pala“.  Un’ aerogeneratore alto, pale incluse, quasi 45 metri, dalla potenza nominale di 59,9 Kwp. Un progetto che avevano bocciato a gran voce coinvolgendo il Comitato Tutela Ambiente San-Donato Sassoferrato, cacciatori, ambientalisti e i vertici della comunanza agraria locale ed aveva avuto il pieno sostegno del coordinatore del comitato di Campodiegoli di Fabriano (costituito proprio per  ostacolare la creazione di un parco eolico sul Monte Rocca), quelli del comitato della  Pantana di Sassoferrato (che hanno impedito la nascita del parco eolico sui crinali dei Monte Mezzano-Chicosse-Le Siere – Mesola). Battaglie vinte l’anno scorso, il 14 gennaio per Campodiegoli ed il 15 aprile per Pantana, quando la Regione Marche ha rifiutato di dare l’autorizzazione paesaggistica  alla MTre Energie Eoliche ed espresso un giudizio negativo di compatibilità ambientale. Dinieghi legati proprio alla significatività degli impatti sull’ambiente ed il paesaggio.  Un “no” all’eolico condiviso dai consiglieri d’opposizione della Lista civica “Per Sassoferrato” Roberto Fraboni, Pamela Damiani, Marco Caverni, e Sergio Carletti. Un “No” che la maggioranza – il sindaco per primo – non aveva escluso proprio per questioni di paesaggio, di tipicità – la patata di Montelago è anche un progetto portato avanti dall’amministrazione comunale – anche se il parere dell’ufficio tecnico  non poteva che essere positivo visto che i strumenti urbanistici – il piano regolatore generale – non poneva ostacolo.  In quella fase il progetto doveva andare in regione ma con lo sblocca Italia è ritornato di competenza del comune.  Un “ni” che temevano sarebbe diventato questi giorni  un “si” sopratutto quando l’amministrazione comunale aveva comunicato ai consiglieri di opposizione all’inizio di questa settimana che non avrebbe considerato il parere della Soprintendenze delle Marche poiché era stato inviato al comune senza essere stato direttamente interpellata dall’amministrazione o dall’ufficio tecnico. Parere che per le associazioni, sentinelle della difesa dell’ambiente e guardiani del paesaggio, è assolutamente vincolante. E spiega il perchè della diffida di oggi, 2 settembre – inviata questo pomeriggio –  tre giorni prima della scadenza della procedura autorizzativa. Un “si” che la gente di Montelago non accetta da parte del sindaco Ugo Pesciarelli “perché finora – affermano – ci aveva detto che il paesaggio è la nostra risorse economica e che era ci aveva fatto capire che era anche importante per la politica e per lui”.

Véronique Angeletti

Per approfondire…

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Ecco il testo della DIFFIDA di Paesaggio Marche, ltalia Nostra Marche, Pro Natura Marche, Terra Mater,  Onda verde onlus, WWF Marche, Lupus in Fabula. 

 

 “Gentile sig. Sindaco, nei prossimi giorni spetterà ai Suoi uffici (SUAP) accordare o meno la autorizzazione per la realizzazione di un impianto eolico proposto dalla società agricola la Santoreggia s.s. che di mini ha relativamente poco, quando si pensi che l’altezza sarebbe di m.44,80. L’intervento ricade all’interno della zona del P.R.G. vigente del Suo comune di Sassoferrato inquadrata come “E1 – Aree agricole di rilevante valore paesistico ambientale” e nelle aree di cui all’art. 6 delle NTA del PPAR denominate “Area GB” che sono “aree montane e medio-collinari in cui gli elementi geologici, geomorfologici caratteristici del paesaggio sano diffusi e, pur non presentando peculiarità come elemento singolo, concorrono nell’insieme alla formazione dell’ambiente tipico della zona montana e medio-collinare delle Marche”. Le zone GB sono denominate “Aree di rilevante valore”. L’inquadramento della localizzazione dell’impianto dimostra come da un punto di vista paesaggistico forte sia I’impatto su luoghi di indubbio e rilevante valore paesistico ambientale, poiché l’impianto in questione sarebbe perfettamente visibile dai monti Strega, Cucco, Foria, Mezzano, Montale, Le Siere, Motette, Aguzzo; che la zona interessata dall’impianto è al centro di una importante rete sentieristica; che l’area interessata è già utilizzata dalla Comunanza Agraria locale per allevamento bestiame e pascolo; che è contigua al Parco Regionale del Monte Cucco, all’Oasi del Monte Strega, all’area SIC 22 e ZPS 14, ed è frequentata da specie di uccelli e mammiferi di interesse comunitario. E’ necessario effettuare una Valutazione di impatto ambientale per verificare gli eventuali impatti su tali specie di interesse comunitario.

La Ditta “La Santoreggia, società agricola di Elisa e Michele Lattanzi”, riconosce che “L’area dell’intervento e visibile dall’Eremo di San Girolamo di Scheggia e Pascelupo (PG)’ ma l’impatto visuale e l’interferenza visiva riguardano – a nostro parere – anche la chiesa monumentale di San Salvatore di Montelago ed il centro storico della citata frazione che sono tutelati dal D.Lsg. 42104. Non solo le associazioni, ma anche i cittadini hanno manifestato giusta e legittima preoccupazione per questo intervento che rischia di danneggiare ed intaccare non solo progettualità imprenditoriali legate al turismo e all’allevamento ma anche di provocare danni diretti patrimoniali, danni che non trovano menzione nella documentazione prodotta. Tutto ciò premesso e considerato che esistono anche pareri negativi vincolanti emessi dagli organi di tutela del paesaggio (protocollo 5422 del 1610712015 e prot. 6572 del 6/08/2015) La si invita e diffida, Lei ed il Responsabile del SUAP, a non aulorizzare la realizzazione dell’impianto, ritenendoVi personalmente responsabili dell’esito della procedura, anche in’caso di un uso distorto dell’istituto del silenzio assenso”

 

Sulla bocciatura del progetto,  la famiglia Lattanzi non si rassegna. “Siamo di Sassoferrato, abbiamo sempre investito qui, diamo lavoro ad una decina di famiglia, perché dire di “no” ad un mini aerogeneratore a Pian Cerreto? “ E all’obiezione che “è uno sfregio all’inestimabile paesaggio montano arricchito dalle preziose testimonianze storico artistiche delle abbazie e monasteri” sollevato dai comitati a difesa dell’ambiente, rispondono: “ Ma se nella relazione tecnica depositata in Regione si dimostra che non lo si vede da nessun sito storico”. Poi controbattono: “ Il fatto è che chi rappresenta la difesa dell’ambiente non ha voluto incontrarci per visualizzare il progetto. Sono contro punto e basta”. “Nessuno è contro le rinnovabili – risponde il presidente CTA Goffredo Bellocchi e Luciano Pitullo – ma esistono molti tipi di intervento possibili dal fotovoltaico su tetto, idroelettrico, micro eolico nelle aziende agricole o geotermico “ ma mettere impianti sui crinali e gli alti piani ha un impatto troppo grande a fronte dell’irrisoria energia prodotta”. “Irrisoria- replicano i Lattanzi – ma se darebbe indipendenza energetica a tutto Montelago”.  Nella diatribe, spetta dunque alla regione Marche dare una risposta tecnica. Vale a dire innanzitutto se assoggettare o meno il progetto della Emis srl alla Valutazione d’Impatto ambientale. Con il SI, il progetto è vagliata dalla Regione che autorizzerà o no l’impianto dal punto di vista tecnico valutando però  tutte le osservazioni. Sicuramente quelle stesse che, quando per 45 giorni, da ottobre a dicembre, il progetto è stato pubblicato all’albo pretorio del comune di Sassoferrato, nessuno, né della maggioranza, né della minoranza, né dei comitati ambientali si erano accorti. E per fortuna che l’albo è pure sul sito web del comune. Mentre nel caso di un NO, il progetto ritorna all’ufficio tecnico comunale.  Pertanto,  la politica sentinate dovrà in ogni caso prendere posizione e soprattutto motivare le sue ragioni sia intervenendo con le sue osservazioni in Regione o attraverso le proprie valutazioni in commissione e nel consiglio comunale.

 

 

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