Adriano Gentilotti dedica un monumento a Papa Giovanni Paolo II

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image-74Cantiano – Una storia che si lega a doppio filo con le parole emigrazione, sacrificio e tanta, tanta solidarietà. E’ quella di Adriano Gentilotti, cantianese doc, da anni residente in Lussemburgo (Esch sur Alzette), terra nella quale arriva nell’immediato secondo dopo guerra, in cerca di lavoro e successo. E così è stato. Si fa largo nel campo delle lavanderie, ne apre ben quattro negli anni Settanta. Diventa un leader nel settore. Ma non è di questo che vogliamo parlare. Ci interessa la sfera del sociale, della solidarietà che lo portano… addirittura in Vaticano a stretto colloquio con Papa Giovanni Paolo II prima e con Ratzinger poi. Come è accaduto? In maniera semplice, diretta, genuina, spontanea. Un viaggio in Polonia, patria della sua seconda moglie, lo porta a toccare con mano i problemi e le difficoltà di quella gente. Avvia così una serie di scambi, di attività culturali, umanitarie e benefiche che ruotano tra il Granducato e la Polonia senza dimenticare il proprio paese d’origine, Cantiano. Qui organizza e concretizza gemellaggi sportivi ed eventi che portano i cantianesi a Lussemburgo e i lussemburghesi a Cantiano, il tutto in un contesto di amicizia e stima reciproca fra i due popoli. Questo ruolo gli vale l’affetto e la gratitudine di tanti. Intanto la sua attività umanitaria in Polonia non passa inosservata all’entourage di Papa Giovanni Paolo II che lo vuole conoscere. In breve tempo lo riceve in udienza a Castel Gandolfo: era il 1990. Si parla del suo impegno per la popolazione polacca, delle sue iniziative, dei suoi gesti che toccano il cuore del pontefice. Che cosa fa il nostro Adriano? Immortala quell’incontro in un francobollo reso valido e messo in circolazione dalle Poste lussemburghesi. Ma non finisce qui. Passano gli anni. Papa Wojtyla muore nel 2005. Caparbio, tenace, coraggioso, Adriano fa di tutto per avere un’altra udienza, questa volta con il nuovo Papa, Benedetto XVI. Ci riesce, Adriano è ancora a Roma, in Vaticano. Nel 2008 incontra il pontefice tedesco e gli dona un album contenente foto e francobolli relativi al 1990, a quell’incontro a Castel Gandolfo con Karol Wojtyla. E c’è ancora dell’altro. L’ultimo capitolo di questa lunga parentesi risale al mese scorso. Era il 12 luglio quando Gentilotti presiede l’inaugurazione a Esch su Alzette del più grande monumento dedicato a Papa Giovanni Paolo II a trenta anni dalla visita pastorale fatta in Lussemburgo. Monumento fatto restaurare da Gentilotti, ubicato nel complesso siderurgico Arbed, oggi Arcelor Mittal. Il 12 luglio l’arcivescovo di Lussemburgo Jean Claude Hollerich inaugura il busto in bronzo raffigurante il pontefice polacco. Una iniziativa che rende onore al nostro Adriano, in questi giorni a Cantiano per un periodo di relax, e alla consorte Bogena, fervida devota del “suo” Papa. Sono queste le belle storie da raccontare.
Guido Giovagnoli

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